Tre cose preoccupanti di Facebook degli ultimi giorni: baco nelle foto, localizzazione mai spenta, accesso di terzi ai messaggi privati. Siamo tutti così tossicodipendenti dai social che nemmeno ci importa più che ci rubino dati?
Ricapitolando: tre cose preoccupanti (molto preoccupanti) di Facebook degli ultimi giorni:
1. Facebook a causa di un baco concede accesso a foto private non pubblicate a app esterne di 7 milioni di iscritti
2. Anche se sospendi il tracciamento della posizione, Facebook pare continui a tracciarti.
3. Facebook pare abbia condiviso tonnellate di dati con gli altri big di internet, ad esempio dando accesso ai nostri messaggi privati a Spotify e Netflix.
Però tutti noi siamo ancora qui ad utilizzare il social in blu, ormai senza nemmeno scandalizzarci più. La classica reazione a problemi continui e cioè l’assuefazione. Ma i tre punti qui sopra in realtà sono devastanti e molto pericolosi e si insinuano nella nostra vita privata in modo grave. Vita che come si nota è alla mercè di chiunque, hacker compresi. E non per colpa nostra (tecnicamente parlando).
Come mai sembra che a nessuno di noi interessi e continuiamo a regalare dati e visite a Facebook, noi con sempre meno protezione e loro con sempre più denaro, grazie proprio a noi? La verità è che la nostra mente è stata “plagiata” e nessuno di noi è in grado di stare senza social. A questo punto è probabile Facebook abbia più psicologi che programmatori.
L’effetto della lontananza dai social credo sia quasi paragonabile agli effetti dell’astinenza da droga per un tossico.
Sì.
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