Da anni si ripete che i siti web sono morti. Conta solo stare sui social. Nessuno visita più una home page. Eppure, ogni volta che cambia un algoritmo, ogni volta che la visibilità crolla, ogni volta che un account viene bloccato senza spiegazioni, ci ricordiamo di quanto poco controllo abbiamo davvero sulla nostra presenza online.
Il tuo sito non è morto. Io lo dico da tanti anni. È l’unico spazio digitale che ti appartiene davvero. Le piattaforme vanno e vengono, i follower salgono e spariscono, le regole cambiano da un giorno all’altro. Ma il tuo dominio, i tuoi contenuti, le tue regole: quelli restano. Quelli puoi costruirli.
Nel tempo ho visto troppe persone riversare creatività e impegno in piattaforme che gli hanno restituito solo like volatili, follower distratti e dipendenza da notifiche. In Digitalogia parlo anche di questo: dell’illusione che basti esserci online, quando in realtà non stiamo costruendo nulla di nostro.
Non serve abbandonare i social. Ma dobbiamo smettere di trattarli come casa. Il tuo sito è casa. Tutto il resto è spazio in affitto.
— Sono l’autore di Digitalogia, già Bestseller Amazon in tre categorie: ‘Social Media’, ‘Introduzione alla sociologia’ e ‘Introduzione a Internet. Se queste riflessioni vi toccano, seguitemi su LinkedIn (in italiano) e Medium (in inglese).
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