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Vero, un nuovo social network. Ci serve?

In questi giorni non si fa altro che parlare di Vero, il “nuovo” social network che pare stia spopolando, soprattutto fra gli utenti di Instagram. La domanda sorge spontanea: ci serve un nuovo social network?

La prima cosa da sapere è che Vero esiste già da un po’ ma in questi giorni, grazie al tam-tam e alla curiosità, sta correndo verso il milione di iscritti (ed è già comparso l’avviso di difficoltà tecniche per l’alto traffico ricevuto). Numeri che certamente non faranno perdere il sonno a Mark Elliot Zuckerberg, staranno pensando in molti. Bene, io non sono d’accordo, ma non mi soffermerò sul modo in cui è finito sotto i riflettori questo nuovo social media, che per inciso si può utilizzare solo con app iOS e Android, niente sito web al momento.

Che gli utenti stiano correndo a registrarsi su Vero è innegabile, pure io l’ho fatto, ma al momento è tutto tranne che una transumanza, nessun trasloco di massa in corso. Per ora è solo curiosità, anche se sintomatica dell’insofferenza che i tre gioielli di Mark stanno generando, non si salva Facebook, non si salva Instagram e non si salva WhatsApp.

 

Vero ha una grafica moderna, un’interazione come va di moda oggi, contraddistinto da un’interfaccia scura e pochi comandi a disposizione. Al solito si possono intrecciare amicizie (su tre livelli), condividere post, link, foto e musica (quest’ultima appare essere la cosa su cui si concentra il social). Arrivare da Facebook lascia un po’ spiazzati, ma in pochi minuti si è operativi. Una volta registrati però, sale una sensazione di solitudine, data dal fatto che non si conosce nessuno, con una rapida ricerca si possono trovare gruppi sparuti di amici e conoscenti e qualche star, ma con meno di un paio di milioni di iscritti non è facile trovare conoscenti iscritti. La solitudine incombe, ma non è certo colpa della app. Basta seguire i primi conoscenti e la situazione migliora, ma qui c’è l’inghippo: generalmente si ritrovano gli stessi post e le stesse foto che poco prima sono stati condivisi su Facebook o Instagram, per ora molti utenti copiano e incollano i loro post. Anche qui non è colpa della app, fintanto non diventerà più popolare (se lo farà mai) è una cosa normale.

 

Ma veniamo al nocciolo della questione: Ci serve un nuovo social network? 

 

Personalmente ritengo che ai piani alti di Facebook e Instagram stiano tirando troppo la corda, l’ultimo algoritmo del social fotografico ha fatto storcere il naso a moltissimi utenti, quello del sito in blu ha fatto meno danni, ma le persone si stanno innervosendo. Questo perchè ad oggi gli algoritmi ci fanno vedere più o meno sempre le stesse cose, su Instagram è quasi una persecuzione, sempre i soliti profili e i soliti post. Questo non va bene!

Le persone  sentono la necessità di vedere i post (quasi) in ordine cronologico, prima quelli nuovi. Ma dai piani alti spingono nel senso contrario, più vi soffermate su una cosa e più ve la mostrano a ripetizione. Credo sia profondamente sbagliato. La sensazione di essere comandati a bacchetta e di avere qualcuno che decide al posto nostro cosa vedere sta diventando troppo forte. Uniamo questo al fatto che negli utenti meno attivi (o meno noti) crea un senso di inadeguatezza perchè hanno la percezione di avere visibilità zero, di non essere visualizzati dagli altri; sappiamo quanto la propria visibilità sia importante, un pizzico di narcisismo guida tutti noi. (per non parlare della quantità industriale di pubblicità e post sponsorizzati che invade la nostra home…)

 

Questo porta le persone a cercare altri luoghi, altri social e altre soluzioni e quindi la risposta è Sì, serve un nuovo social network! Serve per far capire a Mark che deve prestare più attenzione agli utenti e meno al business (oppure farlo meglio). Serve a mettere la testa fuori dalla sabbia e magari ad uscire dalla bolla di Facebook e a vedere il mondo con occhi diversi. Serve una nuova piattaforma per provare a comunicare in modo diverso. Serve a capire, finalmente, che Facebook + Instagram non sono internet, ma solo “una parte di” internet.

 

Probabilmente non sarà Vero a scardinare l’egemonia delle piattaforme di Zuckerberg per mille motivi troppo lunghi da trattare qui, ma sarà sicuramente un grande segnale per Zuck che forse non sta facendo le cose abbastanza bene, dal lato degli utenti. Lui ha questa mania di avere “tutto e tutti” e credo che il solo pensiero di perdere 1 milione di utenti (sui miliardi che già ha) potrebbe iniziare a non farlo dormire la notte, a farlo ragionare su nuove soluzioni che rimettano l’utente al centro, ma sul serio.

Sì, un nuovo social media ci serve, non per forza una nuova piattaforma, anzi, sarebbe bello se il nuovo social fosse proprio il nostro preferito: un nuovo Facebook (o Instagram). In questo senso Vero sarà un grimaldello, magari non per scardinare la posizione dominante dei giganti, ma per far cambiare un “modo di fare” che ci ha messo nelle sole e uniche mani dei “detentori degli algoritmi”.

 

Nota: Vero attraverso il suo sito fà sapere che (come ha promesso) l’accesso rimarrà gratis per sempre per il primo milione di iscritti, mentre stanno ragionando su modalità e prezzi per le iscrizioni dei successivi.

 

 

Tutti i diritti riservati. Opera letteraria  protetta da certificato di deposito Patamu numero: 88282

 

Gabriele Gobbo

Gabriele Gobbo è, assieme al fratello Ivan, il fondatore di Italiamac, il principale e più vasto Apple User Group d’Italia riconosciuto da Apple Inc. Utente Apple da sempre, ha iniziato con un Macintosh LC con la strabiliante potenza di 2MB di Ram. Gabriele è un profondo conoscitore delle “cose della rete” e attraverso la sua azienda MacPremium sviluppa progetti e strategie digitali evolute per le aziende. Dalla presenza sul web al social marketing, dalle attività non convenzionali al marketing virale. Sovente tiene seminari sulle strategie di marketing per la promozione di app e aziende. Ha ideato il MacDays organizzato presso la Fiera di Pordenone. Oggi è anche conduttore della trasmissione televisiva FvgTech dedicata alla tecnologia.

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