fbpx

Perché certi anziani condividono le foto delle ragazze

Ma come usano i social media certe fasce di persone, magari più in là con l’età? Quelle che potrebbero non aver capito quanto sia “vita reale” il proprio profilo sul social in blu. Mi riferisco soprattutto agli ultra sessantenni, forse a digiuno di tecnologia e che grazie a smartphone e piani dati sempre più economici sono passati da zero a 100 senza capire la delicatezza della questione.

Nota: è un post con un argomento delicato che potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno, in quanto sono tirati in ballo (anche) gli anziani. Quindi dico subito che io adoro gli anziani, faccio tanto per aiutarli, gli sto vicino anche con iniziative a loro favore, e tengo un programma TV dove spiego il mondo digital ai meno esperti. Ma solo perché sono una categoria “protetta” non dobbiamo stare zitti e non possiamo lasciarli sui social senza freni, magari perché non conoscono il mondo digitale. Spero che questo post possa aiutarli a capire alcune cose della netiquette*.

Si stanno moltiplicando i casi di anziani che condividono le foto delle fanciulle per farsi notare. È normale?

Pare ci sia tutta una serie di arzilli utenti del social di Marchetto Montedizucchero con la smania di farsi notare da ragazze più o meno giovani e per farlo usa una tecnica tanto singolare quanto (a mio parere) censurabile. In pratica come una mia amica ha avuto occasione di spiegare, vanno in cerca di profili di ragazze che gli piacciono, possibilmente con la privacy pubblica, poi trovano una foto fra quelle presenti e la condividono come post sulla propria bacheca scrivendo una frase tipo “ciao, mi piacerebbe conoscerti” oppure un complimento generico o altre cose del genere. 

In questo modo la ragazza riceverà una notifica e andrà a vedere il profilo del condivisore e il post condiviso e quindi il messaggio che il signore attempato vorrà fargli arrivare. In questo modo non servirà al signore in questione mandare un messaggio privato su Messenger (che probabilmente lo butterebbe in spam). 

Potrei pensare che nella maggior parte dei casi è una azione legata più alla solitudine che ad altro, magari alcuni nemmeno capiscono bene quello che stanno facendo. Mi piace pensare che i secondi fini siano sporadici e limitati solo ad alcuni utenti. Magari pensano che il loro profilo sia solo loro e lo vedano in pochi se non addirittura nessuno.

Ovviamente non dovrebbe configurarsi nessun reato o nessuna violazione del regolamento di Facebook in questa pratica, mi pare doveroso fare questa precisazione. 

Ma quindi il problema dove sta? Vi starete chiedendo. Semplice, spesso queste foto finiscono su bacheche piene zeppe di post ambigui, sconvenienti, con donnine succinte, doppi sensi. A volte addirittura la “scabrosità” è direttamente dentro alla condivisione stessa con frasi poco educate. 

Ma non solo, personalmente trovo sia una pratica maleducata e senza un briciolo di sensibilità. Seppur non vietato esplicitamente da leggi o regolamenti, è di sicuro contrario a qualsiasi regola di convivenza civile o netiquette. Sarebbe come andare al bar gridando “piccole sconcerie” ad una cliente; magari non è vietato, ma una pedata nel sedere da qualche cliente potrebbe arrivare. Ricordiamoci che può risultare antipatico e fastidioso anche fischiare ad una ragazza per strada, figuriamoci frasi a doppio senso. 

Quindi se nel mondo reale sono cose che non si fanno anche se non illegali, a maggior ragione sono ancora più vergognose nel mondo digitale, nascosti dietro una tastiera. Essere anziani o essere alle prime armi col web non significa poter essere maleducati. 

Ovviamente capita anche di peggio, c’è ben altro, etc etc. Ma mi sembrava doveroso raccontare di questa esecrabile pratica che purtroppo coinvolge soprattutto signori in là con l’età. 

Il mio consiglio primario è aumentare il livello di privacy dei propri post, ma anche segnalare questi comportamenti a FB, soprattutto se contengono frasi sconvenienti o scabrose oppure se il profilo è palesemente falso. Infine bloccare l’utente immediatamente. Capisco che per chi voglia il profilo pubblico e aperto a tutti sia una scocciatura, ma purtroppo viviamo in un mondo dove l’educazione si è persa e molte persone pensano che il web sia un far west. Per colpa loro siamo costretti a limitare la nostra libertà individuale. 

Infine un appello a questi arzilli utenti attempati dei social: imparate l’educazione digitale e ricordatevi che non c’è nessuna differenza fra vita reale e digitale. Non fate agli altri quelli che non volete sia fatto a voi: vi piacerebbe trovare una vostra foto in mezzo a decine di altri post di schifezze come se pure voi foste una schifezza?

* Netiquette: un insieme di regole informali che disciplinano il buon comportamento di un utente su internet, specie nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse come forum, blog, reti sociali o email in genere. [Wikipedia]

Tutti i diritti riservati. Opera letteraria protetta da certificato di deposito Patamu N. 110326

E tu cosa ne pensi? Commenta qui: