La bella esperienza al Liceo Scientifico Albert Einstein di Teramo
Come formatore di settore, il ciclo di incontri formativi che ho tenuto al Liceo Scientifico Albert Einstein di Teramo mi ha restituito molto
Docente e consulente di comunicazione digitale
Come formatore di settore, il ciclo di incontri formativi che ho tenuto al Liceo Scientifico Albert Einstein di Teramo mi ha restituito molto
Preparare la lezione per l’Università Vita-Salute San Raffaele con un focus su comunicazione interculturale e digitale in medicina mi ha dato l’opportunità di approfondire tematiche con una forte connotazione umana, sebbene legate al digitale. Ho voluto parlare agli studenti del corso in Cyber-Humanities, di Marco Camisani Calzolari, degli strumenti e dell’universo digitale con una visione […]
Quando pensiamo al marketing, alla comunicazione e alla promozione online, le prime attività che ci vengono in mente sono le piattaforme di advertising e i social media. Per i più avveduti, anche il proprio sito web (casa nostra, come ho raccontato nel mio precedente articolo) e la relativa azione di posizionamento sui motori di ricerca. Queste sono le vie più usate (abusate?) e comuni per una campagna di comunicazione su Internet.
Chi ha inventato la fotografia digitale? Kodak. Chi ha avuto paura di usarla? Kodak. Chi ha fatto finta di niente finché è stato troppo tardi? Sempre Kodak.
Fra uno scroll e l’altro, mi sono imbattuto in una vecchia pubblicità, o meglio, réclame. Nel 1949 Western Electric ha tirato fuori questa pagina pubblicitaria che, a prima vista, sembra solo un’illustrazione vintage. Ma guardiamola meglio e facciamo una analisi al volo.
Ho fatto una canzone! No, dai, in realtà, non è che proprio l’ho fatta io. L’ha creata un’intelligenza artificiale, ma con un testo scritto da me, parola per parola. Ho preso il mio articolo Hype hype, hurrà! Quantum Computing: il nuovo hype è servito e l’ho trasformato in musica, grazie a Riffusion. Un esperimento per esplorare nuovi linguaggi, nuovi mezzi di comunicazione e vedere fin dove si può spingere la tecnologia quando si basa sulla creatività umana.
C’è un problema sul web: i banner popup. Fastidiosi, invadenti, ripetitivi. Sono ovunque come i semafori nel traffico cittadino: sappiamo che ci saranno, li odiamo, ma non possiamo evitarli. Checché ne dicano gli ad-blocker.
Il Quantum Computing è il nuovo hype del mondo tech, rilanciato da Microsoft proprio mentre l’entusiasmo per l’AI inizia a calare. È una rivoluzione concreta o solo un’altra bolla destinata a sgonfiarsi? Analizziamo il fenomeno e il suo impatto sul mercato.
Come ho raccontato su queste colonne, il mondo online si è riempito di video deepfake che clonano politici e celebrità, spesso per attirare click su falsi servizi, dal trading alle cure dimagranti. Ma immaginate, per gioco, che questa tecnologia venga usata per rimpiazzare i deejay famosi, con schermi e ledwall che li proiettano in consolle. Fin qui, nulla di strano. Il vero salto sarebbe rendere questi cloni digitali “senzienti”, capaci di interagire con il pubblico e adattare in tempo reale il djset al mood della pista. Le tecnologie per farlo esistono già, manca solo chi le interconnetta in modo efficace.
Quando pensiamo ai deepfake, cioè i video di persone famose a cui fanno dire qualsiasi cosa grazie a sistemi di clonazione con l’intelligenza artificiale, probabilmente ci vengono in mente i post sui social dove vari cloni di Maria De Filippi, Montezemolo e altre celebrità di vari settori ci promettono lauti guadagni con piccoli investimenti. La classica truffa con fantomatica piattaforma di moltiplicazione del denaro. Ovviamente le immagini dei protagonisti dei video vengono usate a loro insaputa, e gli interessati non hanno mai fatto quelle dichiarazioni.