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Due parole sulla legge del seggiolino anti abbandono obbligatorio

Ne qualche ora fa su Facebook in un post di una amica, perchè proprio da oggi è obbligatorio il seggiolino antiabbandono in quanto la legge è appena entrata in vigore. Qui riporto il post che ho scritto ieri sul mio blog per i papà Babbofelice.it

Il problema secondo me non è averlo reso obbligatorio, perché è cosa buona e giusta come altre decine di sistemi di sicurezza, con un chip al giorno d’oggi risolvi tutto. Il vero problema è che non c’è uno standard e non c’è nulla di certo su come/cosa debba essere la soluzione ufficiale.

La legge sui seggiolini anti-abbandono mi sembra fumosa.

Che cosa vuol dire “un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo”? Che metto una sirena che suona e la percepisco a 10 metri di distanza se dimentico il bebè? Così magari torno indietro e nel frattempo il bebè è diventato sordo?

In seconda battuta c’è questa specifica “potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate” e quindi per legge si obbliga tutti ad avere un telefono cellulare o smartphone (tutti i produttori sceglieranno smartphone)? Credo non sia nulla di costituzionale perché non puoì obbligare per legge una persona a comprare un telefono.

Quindi benvenga la legge, ma va fatta meglio e di concerto coi produttori di seggiolini e auto, associazioni genitori, tecnici ed esperti digitali.

Personalmente credo la legge sia giusta, ma fatta male e implementata peggio. Cosa buona e giusta affrontare questo problema, anche se serve a salvare un singolo bambino all’anno. Ma va fatta meglio, soprattutto non sull’onda della pancia del paese per raccattare voti, copo l’ennesima tragedia di bimbo abbandonato.

Io ad esempio avrei obbligato da oggi a costruire solo seggiolini che integrano questa soluzione e smettere di vendere gli altri entro un anno da oggi. Per poi lasciare altri 2 anni di finestra alle persone per sostituire il vecchio.

Queste “rivoluzioni” non si possono fare in 24 ore, per mille problemi logistici ed economici. Ad esempio chi ha più di un’auto, con diversi figli, deve investire un rene per mettersi in regola e se magari stenta ad arrivare a fine mese ha un doppio problema.

Inoltre c’è un rimborso/sgravio previsto ma assurdamente non è ancora attivo, quindi doppia fregatura, ti obbligo da oggi ma do i soldi solo a chi lo compra dopo che ho attivato lo sgravio. Direi una cosa proprio all’italiana.

Soluzioni alternative al seggiolino antiabbandono?

Un sensore antiabbandono per seggiolino aggiuntivo esterno costa sui 50 euro (stranamente purtroppo è salito di prezzo in questi giorni, prima della legge mi pare costasse sui 30 ma non ne sono sicuro a memoria) e si può fare lo sforzo, ma sarà legale e compatibile con la legge? Io non lo saprei dire, per ora non ci sono specifiche tecniche chiare e incontrovertibili.

Ma qui, ragionando sul funzionamento dei sensori esterni, che mi pare usino il Bluetooth e avvisino quando il cellulare del genitori si allontana oltre il raggio di azione del Bluetooth stesso (di solito 5/10 metri), mi sorge una domanda: esistono in commercio “portachiavi” bluetooth che, appunto, avvisano lo smartphone quando si esce dal raggio di azione e costano una inezia (da 1 a 5 euro quelli cinesi) e una quindicina di euro qualche cosa di marca.

Funzionano esattamente come i sensori per seggiolini (per quanto riguarda gli avvisi) e di solito si usano per valigie, borsette, chiavi; Quindi potrebbero benissimo essere usati appendendoli sul bambini e appena ci si allontana di 5/8 metri mandano un avviso alla app su smartphone. Ma che sia una soluzione compatibile con la legge? Non è dato saperlo, siamo in un momento di passaggio e nessuno per ora è stato in grado di spiegare tecnicamente cosa serve.

Tutti i diritti riservati. Opera letteraria protetta da certificato di deposito Patamu N. 114268. Questo articolo è una opinione personale e i suoi contenuti non possono essere considerati consigli legali.

Gabriele Gobbo

Gabriele Gobbo è, assieme al fratello Ivan, il fondatore di Italiamac, il principale e più vasto Apple User Group d’Italia riconosciuto da Apple Inc. Utente Apple da sempre, ha iniziato con un Macintosh LC con la strabiliante potenza di 2MB di Ram. Gabriele è un profondo conoscitore delle “cose della rete” e attraverso la sua azienda MacPremium sviluppa progetti e strategie digitali evolute per le aziende. Dalla presenza sul web al social marketing, dalle attività non convenzionali al marketing virale. Sovente tiene seminari sulle strategie di marketing per la promozione di app e aziende. Ha ideato il MacDays organizzato presso la Fiera di Pordenone. Oggi è anche conduttore della trasmissione televisiva FvgTech dedicata alla tecnologia.

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