Hype hype, hurrà! Quantum Computing: il nuovo hype è servito

Il mercato tech non può restare senza un nuovo giocattolo. Bruciata l’AI, ecco servito il Quantum Computing, spinto dai big del settore. È davvero la prossima rivoluzione o solo un’altra bolla pronta a esplodere?

A dicembre ho dedicato una puntata di FvgTech al Quantum Computing, ospitando Alessandro Curioni. Sapevamo già, e lui ne era certo, che sarebbe stata la nuova buzzword, il prossimo grande trend tecnologico. Ne avevamo parlato davanti a un caffè a Milano qualche mese prima, osservando come l’effetto clamore dell’AI stesse già svanendo.

Il mercato ha sempre bisogno di un nuovo hype, di una nuova tecnologia capace di infuocare gli entusiasmi e attirare investimenti. L’intelligenza artificiale ha bruciato il suo ciclo mediatico in un battibaleno, spingendo l’industria tech a trovare un nuovo protagonista. E ora, puntuale come un orologio svizzero, il Quantum Computing è entrato in scena, con grande forza grazie a Microsoft.

Hype hype, hurrà!

Chi segue da sempre il mondo dell’innovazione sa che i trend si susseguono con ritmi sempre più serrati. L’intelligenza artificiale ha dominato la scena per un paio d’anni, fino a quando la saturazione del mercato e il ridimensionamento delle aspettative hanno iniziato a farsi sentire. Non si può restare senza un nuovo miraggio, e il Quantum Computing è un candidato perfetto: complesso, avveniristico e ancora lontano da una vera applicazione di massa. Con sfumature da film evocative, come la coscienza umana da infilare in qualche macchinario o da sparare nell’universo.

Non è un caso che grandi player investano già soldoni in questa “tecnologia”. I computer quantistici promettono una potenza di calcolo inimmaginabile, capace di risolvere problemi irrisolvibili dai computer tradizionali. Ma il vero interrogativo è: quanto di questo è concretamente utilizzabile nel breve termine?

Buzz buzz, hurrà!

Al momento, il Quantum Computing è ancora in una fase, diciamocelo, sperimentale, con ostacoli tecnici enormi da superare. Raffreddamento a temperature assurde, errori di calcolo incolmabili e una curva di sviluppo che richiede anni (se non decenni) prima di impattare davvero sul mondo reale.

Eppure, il marketing è già partito a tutta velocità. Come sempre, il rischio è che l’hype superi la realtà e che si crei il più classico degli effetti bolla: le aziende e gli investitori vengono trascinati dall’entusiasmo, salvo poi scontrarsi con i limiti concreti della tecnologia.

La domanda rimane aperta: il Quantum Computing è davvero il futuro o è solo l’ennesima buzzword destinata a sgonfiarsi quando i primi limiti reali diventeranno evidenti?

Una cosa è certa: il ciclo dell’hype non si ferma mai. E presto, se questa bolla dovesse esplodere come una BigBabol alla fragola, il mercato sarà già alla ricerca del prossimo grande trend tecnologico.


Questo articolo è disponibile anche come brano musicale.

La trasposizione in musica di questo articolo nasce con l’obiettivo di esplorare e sperimentare nuovi mezzi e canali di comunicazione per la diffusione della cultura digitale. Il brano è stato creato con Riffusion. L’ispirazione è arrivata da mia sorella Catia.

HYPE HYPE, HURRÀ! Official Music Video – Lyrics by Gabriele Gobbo:

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