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Il web è morto, evviva il web!

Sono sempre di più le piattaforme per pubblicare contenuti su internet, dai social media ai podcast, dallo streaming video ai piccoli blog. Per questo motivo molti pensano che il “sito web” sia obsoleto o addirittura passato di moda… roba da boomer, direbbero le nuove generazioni.

Attenzione però, è un pensiero basato più su sensazioni che su un reale ragionamento di marketing o personal branding. Perché la verità è che il sito web è lo strumento principe di ogni strategia di comunicazione, è il luogo dove dobbiamo far atterrare le persone che vogliono informazioni su di noi, sulle nostre aziende e sui nostri prodotti, se non addirittura il nostro negozio con cui vendere.

Il sito web è soprattutto casa nostra, dove possiamo decidere cosa pubblicare, cosa dire senza filtri, senza algoritmi che ci censurino, senza limiti di caratteri, media, lunghezza, durata, formato. Il nostro sito web è scalabile, ampliabile, implementabile senza limiti, nel senso che possiamo equipaggiarlo di sistemi e servizi su misura per noi e i nostri potenziali clienti: blog, newsletter, moduli, sondaggi, vetrine, cataloghi, file da scaricare, lista dei nostri contatti, player video, file audio, aree riservate, eventi. E poi sulle nostre pagine web, possiamo integrare contenuti provenienti da tutte le altre piattaforme: video di YouTube, post dei social, calendari di Google, prenotazioni di appuntamenti, recensioni.

Solo un nostro spazio web, gestito da noi e di nostra proprietà, permette tanta libertà e si adatta alle nostre necessità. Inoltre le persone si faranno un’idea precisa di noi visitando uno spazio che è nostro e rispecchia il nostro essere, la nostra professionalità, la nostra immagine coordinata.

Ricordiamoci sempre, infine, che i social media e le piattaforme di pubblicazione hanno la possibilità di farci sparire, di chiudere i nostri account senza motivazioni apparenti, di eliminare i nostri follower, di cancellare i nostri post e di cambiare le regole del gioco come e quando vogliono, senza preavviso.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulla testata TrafficJam

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