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No! Amazon non ha rovinato i piccoli negozi

Si lo so, il titolo è un po’ forte, ma è la semplice realtà delle cose. Se da un lato è vero che la tecnologia, in ogni epoca, ha mandato in pensione i lavori via via sostituiti dall’automazione e soluzioni più semplici, dall’altro è vero anche che molti lavori si sono dati la zappa sui piedi da soli spingendo le persone a scegliere le alternative di cui sopra. Anche la corrente elettrica ha danneggiato gli accenditori di lampioni ad olio e il motore a scoppio i cocchieri delle carrozze, il progresso non si può fermare, ma l’eCommerce non è “il progresso” degli acquisti, è solo uno dei (nuovi) canali disponibili e non ha sostituito l’andar per negozi.

 

Andiamo quindi al nocciolo dell’argomento di questo post del mio blog: Amazon non ha rovinato i piccoli negozi.

 

Io sono un grande cliente di Amazon, ma al contempo sono un grande difensore delle botteghe e dei piccoli negozi di quartiere, o di prossimità, come va di moda chiamarli oggi. Io cerco di comprare il più possibile nella mia piccola città e spesso ci riesco, ma ormai quasi nessuno ha niente e spesso ti dicono “te lo ordino e arriva la prossima settimana”. Lo ripeto, sono un fan dei negozi di paese, ma ormai danno la sensazione di essere quasi inutili, se stanno li a prendere su ordini, invece di assistere il cliente, magari proponendo delle alternative.

Ovviamente il mio ragionamento è di carattere generale. Poi le piccole eccellenze ci sono ancora, grazie al cielo . Ma se per comprare 50 etichette in cartoncino per battesimo giro le cartolerie del mio paese e il meglio che trovo è un solo tipo, con al massimo 15 pezzi disponibili, magari pure di qualità stile “AliExpress”, non è colpa di Amazon.

 

Capisco le difficoltà dei piccoli negozi a fare magazzino, io faccio il possibile e ne giro anche due o tre se mi serve qualche cosa, ma è diventata dura acquistare in loco. Diciamo però ancora una volta le cose come stanno: non è Amazon che ha rovinato i piccoli commercianti. Magari lo hanno fatto i centri commerciali, ma questa è un’altra storia.

Il negoziante di prossimità o di quartiere può e deve combattere internet e centri commerciali dando servizio a valore aggiunto, che passa obbligatoriamente sul valore umano. Se oltre a non avere molto magazzino, non regali nemmeno un sorriso o un aiuto esperto nella scelta, non è internet il problema.

 

Errori comuni dei piccoli negozi

 

Proprio oggi nel tentativo di comprare un capo di abbigliamento, la commessa ha risposto “sono quasi certa di non avere la taglia”. Ma che risposta è? Analizziamo come questa commessa ha perso una vendita e un cliente:

  1. In che senso “quasi” certa? Non ha senso;
  2. Sei certa o no di non avere la taglia?
  3. Se non sei certa allora verifichi;
  4. Se sei certa, proponi una alternativa;
  5. Una volta che entra un cliente, coinvolgilo;
  6. Se proprio non hai voglia, almeno un bel saluto e un sorriso.

 

La mancata vendita di cui sopra, non è di sicuro colpa di Amazon. Continuare a lamentarsi dell’internet brutta e cattiva non è la strategia giusta. Ma purtroppo vedo solo questo in molti negozi della zona, pochi sfruttano il capitale umano come leva per battere il web e i centri commerciali, anzi a volte invece di darti consigli o alternative, ti tediano lamentandosi.

 

 

 

Come il piccolo negozio può essere vincente

 

Ci sono categorie di prodotti che difficilmente si potranno vendere meglio e più veloce di Amazon, ma credete a me, molte categorie merceologiche sono le regine dei negozi specializzati, delle piccole boutique, delle botteghe. Ci sono prodotti per cui i clienti apprezzano di più l’assistenza all’acquisto, fatta di sorrisi, disponibilità, aiuto, consigli, proposte alternative, recensioni a voce, esperienze del negoziante, piuttosto che il prezzo o la comodità di comprare su Internet.

 

Amazon ha semplicemente sfruttato certe carenze del mercato, sostituendosi a negozianti poco affini al buon vecchio  servizio al clienti, a commercianti sempre incazzosi, a commessi incapaci di sorridere, ad addetti che non seguono come si deve la fase di scelta. Ecco, qui si è infilato Amazon, perché comprare su uno schermo o comprare in un negozio asettico e impersonale, è la stessa cosa, solo che per lo schermo, non serve uscire di casa e cercare parcheggio.

 

E poi c’è tutta quella merce che il cliente medio vuole subito, subito, subito! Esce di casa, cerca parcheggio, entra nel negozio, compra e torna a casa. Se in questa fase non trova il prodotto e nessuno lo assiste per proporre qualche alternativa valida o almeno un sorriso, il cliente sarà person per sempre.

Se poi le grandi idee di improbabili associazioni di commercianti sono tessere sconti e fidelity card o raccolte punti natalizi, o vetrofanie, meglio rassegnarsi, perché proprio non si è capito nulla di come evolve il mercato alla velocità della luce.

 

Il valore del capitale umano è la risposta all’eCommerce e ai Centri Commerciali. Il resto è sovrastruttura.

 

 

Tutti i diritti riservati. Opera letteraria protetta da certificato di deposito Patamu N. 97065.

4 pensieri riguardo “No! Amazon non ha rovinato i piccoli negozi

  1. Articolo pieno di luoghi comuni e privo di esperienza sul campo.Provare ad aprire una partita iva, fare magazzino tenendo capitale fermo, scontrarsi con la burocrazia italiana e con la tassazione italiana (ignota ad amazon almeno per il 50%), e poi vediamo come cambia l’articolo qui sopra. E non raccontatemi la storia della distribuzione e dei grandi numeri. Anche i miei fornitori, da 30 anni fanno enormi numeri, ma non riescono ad avvicinarsi ai prezzi di amazon) Il distributore vende a prezzo piu alto di amazon…va da se che il piccolo negoziante muore. Fine della storia, e manca veramente poco al che succeda. Il piccolo negozio il denaro lo rigira sul terrirorio, Besos ci va su Marte….buon per voi, da lassu potrà pisciarvi in testa piu comodamente.

    1. Ciao Emanuele, grazie per aver letto il mio post e per averlo commentato. Mi permetto solo di segnalarti che la mia esperienza sul campo è più che decennale 😉

      Ovviamente il mio post non vuole essere un “assoluto”, ogni realtà ha le sue problematiche e i suoi punti di forza, qui esprimo solo la mia opinione ed è ovvio che gestire un negozio, uno staff, e tutto quanto necessario è complicato e dispendioso, ma rimane il fatto che non è Amazon l’unico motivo per cui molti piccoli negozi non arrivano a fine mese.

  2. Premettendo che non sono un grande fan di Amazon ma comunque quando posso preferisco sempre il contatto diretto col negoziante della bottega di zona devo notare che mi sono trovato mio malgrado a dover ricorrere sempre più spesso ad Amazon. Io però faccio un puro e semplice ragionamento da utente: se mi interessa qualcosa in particolare,di qualunque genere solitamente vado prima di tutto nei negozi vicino casa. Vi garantisco,sempre per esperienza, che nella maggior parte dei casi l’articolo non lo trovo ed il negoziante non è in grado nemmeno di fornirmi vaghe informazioni su un eventuale ritorno di quel particolare articolo. Un volta arrivavo a girare anche 2 o 3 negozi prima di desistere, ora ricorro subito ad amazon con la certezza di trovare esattamente ciò che cerco. E’ vero, come viene detto su questo blog, che il negoziante deve anche essere abile a propormi un’alternativa,ma troppo spesso essa si risolve nel dovermi accontentare di qualcosa che magari non somiglia nemmeno lontanamente a ciò che cercavo,ma che alla fine sono spinto a comprare magari solamente per non provare la frustrazione di tornare a casa a mani vuote. Ed ovviamente si tratta di qualcosa che pago quanto ciò che desideravo. Ma se il negozio sotto casa mi facesse trovare ciò che cerco esattamente io sarei anche disposto a pagarlo a prezzo superiore rispetto a quanto lo pagherei su amazon, sarebbe un guadagno per lui e per me ,che avrei l’oggetto subito senza dover magari attendere qualche giorno. Ma purtroppo non è così. Faccio un esempio concreto: io ho 3 figli piccoli,e mi trovo spesso a dover acquistare i giocattoli più incredibili e sconosciuti, che quasi sempre i figli mi richiedono dopo averlo comunque visti su spot televisivi mandati in onda continuamente, Tutti siamo stati bambini, ed allo stesso identico modo tutti abbiamo chiesto più o meno spesso ai genitori giocattoli che nella maggior parte dei casi vedevamo reclamizzati in TV. Scavando nei miei ricordi d’infanzia posso affermare senza esagerazione che quando i miei genitori volevano farmi un regalo e magari io gli davo un “suggerimento” bastava andare al negozio vicino casa per veder materializzare davanti ai miei occhi quasi magicamente tutto ciò che nei giorni precedenti avevo visto in TV! Ora non so cosa avessero di differente i negozianti dei primi anni 80 rispetto ad oggi, forse avevano magazzini più capienti o forse avevano al loro servizio incredibili staff di analisti di marketing e di trend infantili, ma fatto sta che le cose le trovavo sempre! Adesso vado al negozio di zona, pure abbastanza grande, a conduzione familiare, magari è pure più piacevole perche oltre ad acquistare scambi 2 parole in amicizia coi proprietari ma nella maggior parte dei casi ti dicono che il prodotto che cerchi è terminato o che non l’hanno mai avuto e non sanno nemmeno se arriverà in seguito. Sapendo quanto può essere frustrante per un bambino doversi accontentare di qualcos’altro(quando sei adulto sicuramente è meno traumatico, sia perchè sei più maturo e sia perchè ormai ci hai fatto il callo!)spesso vado in un secondo negozio ancora più grande, ma all’incirca ottengo lo stesso risultato….. E questo fatto si è verificato per più di una volta. Morale della favola: quando i figli mi chiedono un regalo, specialmente per Natale, non perdo più tempo nemmeno a muovermi da casa ma lo vado a cercare direttamente su amazon. Guardacaso in questi giorni ho scoperto che il negozio a conduzione familiare vicino casa mia sta chiudendo, ma a questo punto dubito fortemente che la colpa sia di amazon…..

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