Nella Sala Predonzani del Palazzo della Regione Fvg a Trieste, ho presentato assieme a Marco Cozzi il mio libro per bambini: educazione digitale, dialogo generazionale e cultura dell’innovazione per i più piccoli.
La Sala Predonzani, nella sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a Trieste, era piena. Operatori della pubblica amministrazione, aziende, professionisti. Insieme a Marco Cozzi ho presentato “Le Avventure della Mela“, il mio libro per bambini, durante il Digital Security Festival. Il tema: come si trasmette la cultura tecnologica ai più piccoli. Non con smartphone e tablet, ma con storie, colori e memoria.
Il libro nasce da un desiderio personale: condividere con mio figlio la storia di un’azienda che ha cambiato il mondo. Non per celebrare un brand, ma per raccontare l’innovazione come avventura umana. Dopo aver scritto di cultura digitale per adulti con Digitalogia, mi sembrava naturale portare gli stessi temi in un linguaggio accessibile ai bambini. Perché prima del touch, prima delle emoji, prima dell’intelligenza artificiale, c’erano garage, computer in legno, mouse che sembravano dischi da hockey, e idee che sembravano impossibili.
“Le Avventure della Mela” è un libro da colorare, pensato per bambini dai cinque anni in su, ma anche per adulti nostalgici che vogliono mostrare ai figli com’era la tecnologia quando loro erano giovani. Ogni pagina è una tappa: dal garage di Los Altos all’iMac colorato, dall’iPod all’iPhone. Ogni illustrazione è un invito a fermarsi, colorare, chiedere, immaginare.
Durante la presentazione è emerso proprio questo: come un libro cartaceo, apparentemente anacronistico in un’epoca digitale, sia in realtà lo strumento perfetto per creare dialogo tra generazioni. Perché colorare insieme significa stare seduti allo stesso tavolo, raccontare aneddoti, spiegare cosa fosse un floppy disk o perché quel computer aveva la forma di un cubo trasparente.
Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival e autore della prefazione, ha condiviso con me questa visione davanti a una platea di professionisti e operatori del settore pubblico.
Dentro il libro ci sono QR code che rimandano a canzoni per bambini, giochi di parole, tavole bonus da scaricare. Tra le illustrazioni da colorare c’è anche lui, Marco Cozzi. Mi sembrava simpatico che anche il presidente entrasse nelle pagine, accanto alla storia dell’innovazione.
Video della presentazione del libro nel Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia
Ma il vero obiettivo del libro è un altro: far capire ai bambini che la tecnologia non è magia. È progetto, percorso, tentativi, visione. Dietro ogni schermo che toccano ci sono stati anni di lavoro, di pazienza, di idee che sono diventate realtà un passo alla volta. E fargli capire questo con il gioco e i colori è un modo per costruire consapevolezza prima ancora che competenza.
Durante l’incontro è emerso anche che questo libro, sebbene sia in vendita su Amazon, lo stiamo distribuendo gratuitamente ad alcune associazioni che si occupano di bambini con difficoltà, ad alcune scuole e biblioteche, portandolo dove può diventare strumento educativo concreto. Perché insegnare la tecnologia ai più giovani significa anche far capire loro che l’innovazione non è questione di gadget, ma di idee.
Quella mattina, nella Sala Predonzani del Palazzo della Regione, abbiamo ragionato su come un libro da colorare possa essere uno strumento per costruire cultura digitale. Non con gli schermi, ma con le matite. Non con le app, ma con le storie. Non con le notifiche, ma con le domande.
Perché l’innovazione vera non è negli strumenti. È nelle persone che li immaginano.
— Sono l’autore di Digitalogia, già Bestseller Amazon in tre categorie: ‘Social Media’, ‘Introduzione alla sociologia’ e ‘Introduzione a Internet. Ho da poco pubblicato Sinfonia Artificiale. Se queste riflessioni vi toccano, seguitemi su LinkedIn (in italiano) e Medium (in inglese).
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