La presentazione del mio libro in Confindustria Udine al DSF

La presentazione del mio libro in Confindustria Udine al DSF - 1 - Gabriele Gobbo

Ho presentato Digitalogia in Confindustria Udine, durante il Digital Security Festival nella Torre di Santa Maria parlando di cultura digitale, pensiero critico e responsabilità tecnologica davanti al mondo dell’impresa.

Presentare Digitalogia nella Torre di Santa Maria, nel complesso di Palazzo Torriani che ospita la sede di Confindustria Udine, non è stata una scelta casuale. Volevo parlare di consapevolezza digitale davanti a chi ogni giorno prende decisioni, guida imprese e modella il futuro. La sala era piena: imprenditori, professionisti, istituzioni. Persone che hanno capito una cosa: il digitale non è più un’opzione.

È una condizione.

Durante la presentazione è stato proiettato un videomessaggio di Tiberio Timperi, che ha definito Digitalogia «una guida indispensabile, come il Tuttocittà di quando non c’era ancora il navigatore satellitare». Un’immagine che racconta bene lo spirito del libro: un modo per orientarsi nella complessità del digitale, senza moralismi né allarmismi. Oggi tutti abbiamo un navigatore, ma pochi sanno davvero dove stanno andando.

L’incontro si è inserito nel calendario del Digital Security Festival, nella giornata dedicata alla gestione dei dati, alla cultura e all’impresa. Parlare di cultura digitale a chi si occupa del tessuto produttivo significa condividere lo stesso obiettivo: quello della responsabilità. Ho quindi spiegato che Digitalogia non è un manuale tecnico, ma una mappa ragionata nata da trent’anni di esperienza diretta. Dalle BBS ai social network fino all’intelligenza artificiale, ho visto ripetersi lo stesso errore: confondere competenza tecnica e consapevolezza culturale. Non sono la stessa cosa.

Video della presentazione del libro nella Torre di Santa Maria di Confindustria Udine

Il libro nasce da un bisogno semplice: restituire equilibrio. Perché la tecnologia rischia di sostituire il pensiero critico e, quando accade, perdiamo il controllo. Non serve saper usare uno strumento se non capiamo perché lo stiamo facendo, cosa ci cambia, dove ci porta.

Marco Camisani Calzolari apre la prefazione con un «Finalmente!» che coglie il punto: mancava un libro capace di affrontare il digitale in modo diretto e umano, senza rincorrere mode o trucchi. Digitalogia nasce dall’esperienza, non dalle teorie da convegno. Nel libro c’è anche il contributo di Marco Cozzi, presidente del Digital Security Festival, che ricorda come la sicurezza informatica sia prima di tutto cultura. E condivido: la consapevolezza non nasce dalla paura, ma dalla conoscenza.

La presentazione, moderata da Luigi Gregori, si è svolta in un clima di attenzione autentica. Guardando la sala ho capito che Digitalogia funziona: invita a fermarsi e riflettere su come abitiamo la tecnologia, su come la usiamo e su come ci lasciamo usare.

Essere ospitato nella sede di Confindustria Udine durante Universo Dato e parlare di cultura digitale nel cuore del mondo produttivo significa unire due visioni che devono dialogare: quella dell’impresa e quella della riflessione culturale. E quella sera, nella Torre di Santa Maria, davanti a un pubblico che non cercava ricette ma strumenti concreti, quel dialogo è successo davvero.

Perché la vera innovazione non è negli algoritmi. È nelle persone che li guidano.


— Sono l’autore di Digitalogia, già Bestseller Amazon in tre categorie: ‘Social Media’, ‘Introduzione alla sociologia’ e ‘Introduzione a Internet. Ho da poco pubblicato Sinfonia Artificiale. Se queste riflessioni vi toccano, seguitemi su LinkedIn (in italiano) e Medium (in inglese).


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