Vi spiego in due parole cosa è successo all’audizione in senato di Mark Zuckerberg, il paròn di Facebook, andato (chiamato) lì per spiegare il presunto “scandalo” dei dati.
In poche parole i senatori, dall’alto della loro grande conoscenza dell’argomento, hanno chiesto al più grande “uomo di internet” cose che nemmeno i vecchietti chiedono più ai “corsi per usare internet” delle università della terza età.
Gli stessi senatori che hanno messo in piedi questa sceneggiata per far credere al popolo americano che li stanno “salvando da Facebook”.
All’alba del terzo millennio, quando i robot sono quasi realtà, i senatori americani (quelli che fanno leggi per internet che si ripercuotono su tutto il mondo) hanno dimostrato che non hanno la più pallida idea di come funzioni internet.
Credo che alla prossima audizione la cosa migliore sia mandare i loro nipoti di 8 anni al posto loro, almeno sapranno cosa chiedere all’uomo più potente della rete.
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