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Perché certi anziani condividono le foto delle ragazze

Ma come usano i social media certe fasce di persone, magari più in là con l’età? Quelle che potrebbero non aver capito quanto sia “vita reale” il proprio profilo sul social in blu. Mi riferisco soprattutto agli ultra sessantenni, forse a digiuno di tecnologia e che grazie a smartphone e piani dati sempre più economici sono passati da zero a 100 senza capire la delicatezza della questione.


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La genialata “trap” di Michelle Hunziker e J-Ax

In questi giorni i commenti sia buoni e cattivi sul videoclip di Michelle Hunziker in veste di trapper (o rapper?) con il brano MICHKERE realizzato con J-Ax riempiono i social. Aldilà del fatto che a me il video piace un sacco, anche per l’elevata qualità realizzativa, oggi vi dico i miei due cent sull’operazione di marketing legata a questo ambaradan, che guarda caso esce proprio a ridosso del lancio dell’edizione italiana di ‘All Together Now” su Canale 5. Che (ri)guarda caso ha come protagonisti proprio Michelle Hunziker e J-Ax.
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No! Amazon non ha rovinato i piccoli negozi

Si lo so, il titolo è un po’ forte, ma è la semplice realtà delle cose. Se da un lato è vero che la tecnologia, in ogni epoca, ha mandato in pensione i lavori via via sostituiti dall’automazione e soluzioni più semplici, dall’altro è vero anche che molti lavori si sono dati la zappa sui piedi da soli spingendo le persone a scegliere le alternative di cui sopra. Anche la corrente elettrica ha danneggiato gli accenditori di lampioni ad olio e il motore a scoppio i cocchieri delle carrozze, il progresso non si può fermare, ma l’eCommerce non è “il progresso” degli acquisti, è solo uno dei (nuovi) canali disponibili e non ha sostituito l’andar per negozi.
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Chiara Ferragni e il caso dell’acqua Evian, la mia risposta

Cari social, dateci oggi il nostro scandalo quotidiano. Oggi è esploso il caso di Chiara Ferragni e l’acqua Evian con le bottiglie firmate dalla blogger, lo scandalo sta nel cartellino del prezzo: 8 euro. Questa è la mia risposta, che vedete qui sottoforma di post di Facebook. Non credo serva nemmeno perdere tempo a spiegare questa non-notizia e questa inutile indignazione a mezzo social. Mi vergono solo un po’ per i giornalisti e i loro titoli tipo “rivolta del web contro l’acqua della Ferragni”.
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Post autoreferenziale: Intervista nel telegiornale di Udinews TV

Sono stato intervistato nel telegiornale di Udinews TV, la televisione ufficiale dell’Udinese, ma questa volta non per il mio lavoro nel mondo digital, bensì per il mio progetto personale BabboFelice.it, un blog che ho inaugurato qualche tempo fa dedicato ai papà dove racconto la mia vita da genitore dndo consigli e idee. Vi lascio il video dell’intervista in questo post un pochino autoreferenziale 🙂
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Compleanno bambino autistico, la mia opinione su come è stata riportata la notizia

Ieri ho pubblicato un post nel mio blog dedicato ai papà, in cui parlavo del “caso del compleanno del bambino autistico“. Visto che l’argomento di cui parlo è strettamente legato con l’informazione e la parte “bufalara” del mondo web, mi fa piacere condividerlo anche qui. L’articolo prende spunto dalla “notizia” del compleanno disertato dagli altri bambini che è esplosa sui social, per parlare di come i giornali spesso deformino la realtà e omettano informazioni e dettagli (forse involontariamente…) per generare facile indignazione, quindi condivisioni, quindi click. La notizia del bimbo autistico “lasciato solo” alla sua festa ha generato migliaia e migliaia di condivisioni e commenti, ma siamo sicuri sia andata propriò così? Siamo sicuri che l’unico motivo per non essere andati alla festa sia la condizione del festeggiato e quindi sia stato discriminato in quanto autistico? Io non credo. Qui sotto vi riporto l’articolo che ho pubblicato ieri su babbofelice.it
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Per capire il livello di alfabetizzazione degli italiani basta un post

Per capire il livello di cultura, alfabetizzazione e capacità mentali medie degli italiani, basta leggere i commenti di questo post su Facebook. Il 90% crede sia vero e ci discute pure seriamente. Tutta gente con diritto di voto.

Ma come si fa a credere che una pagina denominata “Luigi Di Majo” sia vera (si avete capito bene, Majo scritto con la J)? Ma soprattutto: come si fa a credere che un ministro dica “non abbiamo nulla contro coloro che non amano lavorare”?
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Diego Piacentini e il dramma del digitale in Italia

Mi è capitato di “criticare” il lavoro svolto da Diego Piacentini in diversi commenti di post su Facebook “iper leccaculo” pubblicati da chi non ha mai pubblicato niente se non ora che se ne va e se non per elogiarlo. Qui vi racconto come la penso.

Ho sempre avuto la correttezza di dire che la colpa non era più di tanto sua, ma del colabrodo italico della PA. Al contempo però ho sempre cercato di non farlo passare per un santo che con la sola sua professionalità poteva dare un colpo di bacchetta magica e risolvere tutto. Non entrerò nel merito del possibile conflitto di interessi nell’essere un “uomo del governo” e contemporaneamente un “uomo di Amazon” (sebbene in pausa), credo fermamente nella sua trasparenza.
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